Quasi tutti noi avremmo sentito parlare, almeno una volta nella vita, di “Reincarnazione”. In questo articolo cercheremo di dare delucidazioni maggiori su di essa. Per reincarnazione si intende la rinascita dell’anima di un individuo, in un altro corpo fisico, dopo che sia trascorso del tempo dalla sua morte terrena. E’ una delle credenze più diffuse nel mondo orientale (meno in quello occidentale). Soltanto nella filosofia occidentale la reincarnazione veniva indicata con il termine “metempsicosi”, intendendo quindi la trasmigrazione dell’anima dopo la morte, in un altro corpo, umano, animale o vegetale che sia. Invece, come accennavo sopra, la reincarnazione è una delle credenze più diffuse tra la cultura orientale, soprattutto in ambienti legati all’Induismo e al Buddhismo. Nel caso particolare del Buddhismo, la reincarnazione non riguarda la reincarnazione dell’anima ma del “Karma”. Andiamo ad approfondire, per capire qualcosa di più della reincarnazione, l’aspetto “Karma”.
Il Karma, conosciuto anche come legge di causa-effetto, è un concetto fondamentale in tante religioni orientali, soprattutto Induismo, e per l’appunto Buddhismo. Il Karma per queste religioni è il principio di azione e reazione. Ogni nostra azione coinvolge altri esseri viventi, e questo porta a conseguenze, che poi si ripercuoteranno su di noi.
Ma cosa pensano gli Induisti della reincarnazione?
Andiamo a scoprirlo insieme. Anche nella religione Induista, come nel Buddhismo, si ripete il concetto di Karma.
Per loro il Karma è inteso come responsabilità, cioè la possibilità di realizzare la propria natura divina attraverso l’azione consapevole e quello di “Samsara” il ciclo delle incarnazioni. Il Karma è il fattore esistenziale, il perno che sostiene la teoria della reincarnazione. Tutte le tradizioni Induiste quindi, credono fermamente alla reincarnazione. Secondo loro l’uomo deve passare attraverso una serie svariata di esistenze, assumendo quindi svariati corpi, da quello minerale, a quello vegetale a quello animale, oltre che umano. Questo a grandi linee è il pensiero delle filosofie orientali, come abbiamo avuto modo di leggere. Ma vediamo adesso continuando, cosa ne pensa il Cristianesimo della reincarnazione.
Il Cristianesimo parte dall’affermazione che Dio ha creato l’uomo, fatto di anima e corpo. L’anima è per l’uomo, quindi, il suo principio vitale ed essenziale. In ragione dell’unità esistenziale dell’uomo, Dio coopera con i genitori a creare il nuovo individuo. Quindi secondo il Cristianesimo non ci sono anime precostituite.
Alla morte quindi del corpo vivente, l’anima essendo non materiale come il corpo, ma spirituale, vive e aspetta la resurrezione. Facendo, come accennato sopra, un passo indietro, vediamo qual’è il pensiero delle antiche filosofie occidentali sulla reincarnazione. Per esempio, secondo Pitagora e i suoi seguaci, l’uomo è precipitato sulla terra, a causa di una colpa originaria, e per via di questa colpa è costretto a trasmigrare da un corpo all’altro, non solo di umani, ma anche di piante e animali ( concezione che si riconduce al pensiero degli Induisti). Per liberarsi da questa ruota di nascita e morti continua, secondo i Pitagorici, l’uomo doveva dedicarsi alla contemplazione della verità, quindi doveva purificarsi. Secondo Empedocle, invece, l’anima è immortale e la sua nascita e la sua morte sono considerati aspetti passeggeri. L’uscita dal ciclo dipende per ognuno dal comportamento che tiene in vita. Un ultimo concetto che potremmo prendere in esame, è il pensiero di Platone (un pò complicato da spiegare, ma ci proviamo) sulla reincarnazione. Secondo Platone, l’esistenza della reincarnazione, viene testimoniata dal fatto che le nostre conoscenze del mondo sensibile si basano su modelli matematici che non trovano riscontro nel mondo stesso, ma sembrano, quindi, provenire da un luogo dove il nostro intelletto ne era già a conoscenza prima di nascere. Quindi abbiamo appreso prima di nascere, al momento della nascita dimentichiamo e sulla terra veniamo a “conoscere”. Ma conoscere vuol dire dunque ricordare ciò che in precedenza abbiamo già appreso.
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