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Origini e storia dell’Astrologia Indiana o Vedica

L’astrologia indiana risale a circa 5000 anni fa, l’astrologia vedica o indiana trova le sue origini nei Veda, testi sacri fondamentali per l’induismo. L’Astrologia Indiana o Vedica è conosciuta col termine sanscrito Jyotish, secondo questa dottrina l’uomo è una creazione del Cosmo. L’astrologia Indiana deriva da due radici: Jyoti che significa luce e Isha che significa Dio, Essere Spirituale Superiore. Letteralmente Jyotish significa Signore della Luce  e si riferisce al Sole, alla Luna, alle stelle ed ai pianeti.

In Astrologia c’è una sostanziale differenza fra l’astrologia Indiana e la classica o occidentale

La differenza principale fra l’astrologia occidentale e l’astrologia vedica o indiana consiste nell’utilizzo di due differenti tipi di zodiaco. In Occidente per l’astrologia tradizionale o classica si usa lo zodiaco tropicale mentre nell’astrologia indiana si utilizza lo zodiaco siderale. Il primo zodiaco prende come unico riferimento il Sole, sostenendo che ogni anno al momento dell’equinozio di primavera il Sole entra nel segno dell’Ariete. Lo zodiaco siderale è supportato da osservazioni astronomiche dirette e non è orientato esclusivamente sul sistema Terra Sole ma bensì verso il centro della nostra galassia che viene posto ai gradi  06° 40′ nel Sagittario, chiamato Ombelico di Dio secondo le tradizioni Indiane e da esso che sarebbe nato l’intero universo. L’astrologia vedica utilizza i nove pianeti o Graha: Sole-Surya; Luna-Chandra; Venere-Shukra; Marte-Mangala; Mercurio-Budha; Giove-Guru; Saturno-Shani, i due nodi lunari Rahu e Ketu. I ventisette Nakshatra, che sono le dimore che la Luna occupa quotidianamente durante il suo ciclo di ventisette giorni. Sono esclusi dal sistema astrologico indiano i pianeti: Urano, Nettuno e Plutone, in quanto non osservabili a occhio nudo.

Le dodici costellazioni dello Zodiaco Siderale sono chiamate Rashis che sono l’equivalente dei dodici segni zodiacali dell’astrologia classica: Mesha-Ariete; Vrishaba-Toro; Mithuna-Gemelli; Karkata-Cancro; Simha-Leone; Kanya-Vergine; Tula-Bilancia; Vrischika-Scorpione; Dhanu-Sagittario; Makara-Capricorno; Kumba-Acquario; Meena-Pesci. Dopo i pianeti e i segni un altro importante fattore è rappresentato dalle case, chiamate Bhava, esse sono dodici e riflettono la posizione della Terra rispetto allo Zodiaco. La prima casa, l’ascendente è chiamata Lagna, l’ascendente cambia segno ogni due ore, è considerato il più importante fattore nelle predizioni dell’astrologia indiana, al secondo posto viene considerata la Luna (attraversa un segno in due giorni e mezzo) ed al terzo posto il Sole (il Sole passa attraverso un segno in un mese)

La Tradizione Vedica identifica in quattro punti i traguardi della vita: Dharma, Artha, Kama e Moksha

Dharma: indica le soddisfazioni della nostra vita, è legato alla carriera professionale.

Artha: fa riferimento alle risorse materiali economiche utili a soddisfare il proprio Dharma, è collegato alle finanze e al benessere.

Kama: si riferisce al nostro bisogno di felicità interiore, emotivo, energetico e sensoriale.

Moksha: è collegato al nostro bisogno di crescita spirituale, include tutti i primi tre traguardi.

E’ bene sottolineare che Dharma, Artha e Kama sono in sottordine a Moksha che è lo scopo primario per ogni essere umano, senza di esso gli altri non hanno alcun senso.

L’astrologia indiana può essere uno strumento utile per imparare a conoscersi meglio e trovare il proprio cammino nella vita.